Dollaro in risalita, ecco perchè

Dollaro in risalita, ecco perchè

Il dollaro ha aperto la settimana in maniera positiva, andando a consolidare i guadagni che erano stati realizzati nel venerdì precedente, in seguito alla pubblicazione dei dati di Pil migliori delle attese degli analisti. Tuttavia, guai a sbilanciarsi sulla forza propulsiva di tale incremento: non è insomma affatto detto che il biglietto verde possa risalire sui massimi sperimentati alla fine del mese di gennaio.

Stando a quanto suggerisce una buona parte delle analisi, dunque, potrebbe trattarsi ancora di una fase di aggiustamento tecnica, nella quale potrebbero influire in maniera più o meno positiva i dati USA e il contesto globale socio – finanziario. Per quanto concerne i primi, è di ieri la notizia negativa relativa ai dati del PMI di Chicago e a quelli della vendite di case. Il dollaro inizialmente ha corretto, ma si è poi ripreso rapidamente, riflettendo probabilmente una tendenza degli investitori a rientrare sui cali.

Oggi sarà poi la volta dei dati relativi all’ISM manifatturiero, che è sceso ampiamente nell’ultimo anno portandosi sotto quota 50. Se dovesse deludere, è possibile che il biglietto verde possa cedere rispetto ai livelli sperimentati in apertura di settimana, ma riteniamo comunque che la reazione – pur negativa – possa essere ancora contenuta, in attesa dell’employment report di venerdì: il report sull’occupazione, che chiuderà il calendario macroeconomico della settimana, rivestirà dunque un’importanza prioritaria per l’evoluzione a breve termine del cambio.

Per quanto concerne invece i secondi, riteniamo che sul versante internazionale siano ancora molte le incertezze in grado di condizionare il dollaro, soprattutto per quanto riguarda la Cina. Proprio ieri la PBoC ha aumentato ancora lo stimolo monetario tagliano i coefficienti di riserva delle banche, a cui il calo dei PMI cinesi della scorsa notte sembrano aver dato ragione.

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