Scoperte larve che mangiano la plastica

Scoperte larve che mangiano la plastica

Il futuro del riciclo dei rifiuti potrebbe passare… attraverso le larve. Un team di scienziati europei ha infatti scoperto una particolare tipologia larva in grado di mangiare i sacchetti di plastica, fornendo dunque un efficace modo naturale per poter contrastare l’inquinamento, determinato da questo materiale che, come noto, ha purtroppo lunghi tempi di decomposizione.

In particolare, la scoperta è riconducibile all’intuizione di Federica Bertocchini, dell’Istituto di Biomedicina e Biotecnologia di Cantabria, in Spagna, che pulendo le larve che vivevano come parassite della cera delle api in uno degli alveari, dopo averle riposte temporaneamente in un sacchetto di plastica, ha avuto modo di notare la comparsa di forellini che indicavano che le stesse larve stavano iniziando a nutrirsi di plastica.

Per averne conferma, la scienziata ha quindi provato a mettere insieme più di 100 larve in un sacchetto comune (quelli che, per intenderci, utilizziamo quotidianamente) verificando che i primi buchi sono apparsi dopo soli 40 minuti. Non solo: a distanza di 12 ore da quell’esperimento, erano già spariti 92 milligrammi di plastica, con un ritmo piuttosto superiore a quanto gli scienziati avevano avuto modo di testare con lo studio di alcuni batteri, in grado di “digerire” 0,13 milligrammi al giorno.

Particolarmente ottimista è Paolo Bombelli, dell’Università di Cambridge, il principale autore dello studio divulgato nella pubblicazione specializzata Current Biology, riportata da Jornal de Noticias, che sulle pagine del quotidiano Il Messaggero ha affermato che se un solo enzima è stato capace di avviare tale processo chimico, “la sua riproduzione in grande scala con metodi biotecnologici potrà essere possibile”.

Insomma, anche se è troppo presto per potersi esprimere in tal senso, forse val la pena realmente di rammentare che il futuro del contrasto all’inquinamento… arriverà anche grazie alle larve.

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