Addio libretti al portatore: obblighi di estinzione

Addio libretti al portatore: obblighi di estinzione

Da oggi, 4 luglio 2017, i libretti al portatore non possono più essere emessi. A stabilirlo è un decreto che sancisce tale termine, recependo una direttiva europea in materia di anti-riciclaggio: viene inoltre previsto che i libretti al portatore in circolazione dovranno essere estinti entro la fine del 2018. Ma quante persone saranno interessate da tale novità?

Secondo alcune prime statistiche, molte. Nel bilancio al 31 dicembre 2016, per esempio, le Poste scrivevano una consistenza dei libretti di risparmio per un valore di 119 miliardi di euro: e se è vero che buona parte di tali libretti sono attribuibili all’interno della gamma dei nominativi, per cui nulla cambia, è anche vero che una pur minimale quota di tale importo risulta essere sempre di rilevanza assoluta.

Il focus, nel dettaglio, va a riguardare l’articolo 3, che a sua volta va a modificare gli articoli dal 49 al 51 del decreto 231 del 2007 in tema di “Limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore”, andando a eliminare definitivamente i libretti di deposito bancari o postali al portatore, e prevedendo che “gli intermediari non potranno emetterli a decorrere dall’entrata in vigore del decreto legislativo”.

In origine, invece, l’articolo 49 sanciva il divieto di “trasferire” denaro contante o titoli al portatore per somme maggiori o uguali a 3.000 euro, con una quota che la legge di Stabilità del 2016 ha elevato (tra le polemiche). Tuttavia, per i libretti di deposito bancari o postali al portatore vigeva una soglia pre-esistente e rimasta in vigore, pari a 1.000 euro, come indicata dal Salva-Italia del 2011. Allora, si era stabilito che i libretti con un saldo di mille euro o più sarebbero stati riportati entro la soglia entro il 31 marzo del 2012. Oggi, invece, il loro definitivo abbandono.

Share