Nel giorno in cui il Tesoro italiano ha collocato 750 milioni del BTPei 15/09/2024 2,35% a un rendimento lordo reale di 0,48%, con domanda 2,26x l’offerta, sono stati pubblicati i dati relativi al commercio estero del nostro Paese.
Stando a quanto asseriscono le ultime statistiche diffuse dall’Istat, i dati di marzo relativi al commercio estero con i Paesi extra-UE mostrano un calo per entrambi i flussi commerciali, più marcato per le importazioni (-2 per cento) che per le esportazioni (-0,3 per cento). Il surplus commerciale è perciò salito a oltre 4 miliardi di euro, che diventano 6 miliardi di euro al netto dell’energia. Il calo è dovuto soprattutto in entrambi i casi ai beni di consumo, mentre rimbalza decisamente l’energia.
Nell’ipotesi delle esportazioni, notiamo la crescita, in controtendenza, dei beni strumentali. Entrambi i flussi sono in calo su base annua (-5,2 per cento l’export, -11 per cento l’import). Si registra un segno positivo solo per l’import di beni strumentali. Dal lato dell’export, da notare altresì il forte rimbalzo verso gli Stati Uniti (+11 pe rcento), dovuto alla vendita di mezzi di navigazione marittima. Prosegue anche la tendenza positiva verso il Giappone (+9,5 per cento). Si ridimensiona fortemente, per la prima volta dopo quasi due anni, la flessione verso la Russia (-0,9 per cento). Resta invece in profondo rosso il Mercosur (-28,2 per cento) e si approfondisce il calo verso l’Opec (-21,6 per cento).Nell’intero trimestre, il calo per l’export è di -2,9 per cento, quello del l’import di -6,3 per cento. Il dato conferma che il commercio verso i Paesi extra-UE rappresenta al momento il principale freno alla crescita, mentre il commercio verso i Paesi interni all’Unione Europea continua a rappresentare lo zoccolo duro degli interessi commerciali delle imprese italiane.