Come funzionano gli algoritmi Google

Come funzionano gli algoritmi Google

Il funzionamento di Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo, è un mistero per tutti. Il suo algoritmo viene infatti costantemente aggiornato, e il modo con cui premia alcuni siti e penalizza altri, non è chiarito in maniera dettagliata.

Tuttavia, possiamo certamente cercare di comprendere come Google – tra le sue varie tecniche di catalogazione ed indicizzazione dei contenuti online – agisca nei confronti delle singole pagine che sono pubblicate sul web.

Una delle sue chiavi di azione è certamente rappresentata dall’algoritmo PageRank o PR: Google attribuisce un valore numerico, da 0 a 10, nei confronti di ciascuna delle pagine web che sono indicizzate dal suo motore. Il PR reale è oggetto di calcolo quasi in tempo reale, mentre il PR visibile viene generalmente rinnovato ogni due o tre mesi.

Di fianco al PageRank, trovano spazio altri algoritmi come il TrustRank, nato principalmente per contrastare le pagine web che vengono considerate spam. Il ruolo di questo algoritmo è quello di selezionare un gruppo di pagine (seed) delle quali non è chiaro lo spam status. Successivamente, un esperto umano esaminerà i contenuti e comunicherà all’algoritmo quali pagine possono essere definite spam e quali invece non devono essere considerate tali, consentendo così all’algoritmo di individuare lo status delle altre pagine in base alla classificazione umana eseguita. Insomma, il TrustRank ha come scopo quello di assegnare dei punteggi ai siti web, sulla base del numero e della qualità dei link che ricevono dall’esterno, e della credibilità dei loro contenuti.

Il TrustRank ha poi subito un’evoluzione nel Topical TrustRank, che assegna punteggi a ogni sito sulla base della qualità e della provenienza dei link che ricevono dall’esterno, premiando dunque i link da siti a tema col proprio. Si è poi parlato del c.d. AuthorRank, una sorta di integrazione e di aggiornamento del PageRank, che invece assegna punteggi ai siti sulla base dell’identità e della reputazione degli utenti / autori che hanno prodotto e veicolato un determinato contenuto. Ulteriore integrazione è poi rappresentata da Hilltop, che assegna punteggi ai siti sulla base dei backlinks ricevuti da siti esperti, ovvero da pagine che dispongono di un alto PageRank, e che trattano un argomento simile al loro.

L’evoluzione degli algoritmi di Google non è evidentemente finita qui, e anche nelle scorse settimane diversi aggiornamenti si sono verificati sul motore di ricerca più utilizzato del mondo.

Il nostro suggerimento, se questo è il vostro interesse, non può dunque che essere quello di parlare con una web agency esperta di come poter migliorare l’ottimizzazione SEO del vostro sito!

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