Curare il jet lag con una proteina

Curare il jet lag con una proteina

Il jet lag? Colpisce ogni anno una buona parte dei viaggiatori internazionali che, per un periodo di tempo più o meno esteso dopo la partenza / arrivo sono coinvolti in una serie di fastidiose conseguenze come la fatica nel prender subito sonno, la difficoltà a digerire, una sensazione generale di malessere e di stanchezza, e così via. Sintomi – appunto – tipici del jet lag, quello sbalzo dei ritmi circadiani di sonno e veglia, determinato ogni qual volta si cambia di fuso orario.

Ebbene, qualcosa potrebbe presto cambiare, considerato che lo scienziato Ronald Evans del Salk Institute for Biological Studies con uno studio pubblicato su Cell, afferma di aver compreso come funziona la proteina (Rev-Erb alfa) che regola i ritmi circadiani. L’influenza di tale proteina sui ritmi si conosceva da diverso tempo, ma la ricerca americana aggiunge qualche interessante tassello.

In particolare, la scoperta ricorda che il nostro corpo reagisce al jet lag non solamente con questioni di sonno e melatonina, quanto anche di metabolismo e di movimento, considerato che i livelli di geni e d i proteine che sono in circolo a mezzogiorno, sono molto differenti da quelli che invece si hanno a mezzanotte, e che la proteina in questione è in grado di attivare o di disattiva la loro circolazione.

Insomma, compresi i meccanismi di tale proteina, in futuro non è affatto da escludersi che si possa arrivare a controllarla in maniera artificiale. Se dovesse accadere qualcosa del genere, si potrebbe disporre di una sorta di cura per il jet lag, oppure dare sollievo alle persone che soffrono di disturbi di natura cronica al proprio sonno, a causa di ritmi circadiani sballati e difficilmente “aggiustabili” in autonomia, come peraltro succede – tra le tante categorie interessate – alle persone che svolgono per diverso tempo dei lavori notturni.

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