Investire nel mattone conviene ancora?

Investire nel mattone conviene ancora?

È una domanda ricorrente, soprattutto in tempi di crisi finanziaria: investire nel mattone conviene ancora? A ben vedere gli ultimi dati Istat, qualche dubbio è lecito: se infatti il potere di acquisto delle famiglie italiane sta faticosamente crescendo, la propensione per l’acquisto di una casa o altri investimenti immobiliari si fa sempre più timida.

Nel dettaglio, l’Istat ricorda come nel corso del terzo trimestre del 2016 la propensione al risparmio da parte delle famiglie consumatrici, definita come il rapporto tra il risparmio lordo e il reddito disponibile lordo, sia stata pari al 9,3 per cento, con una diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e un aumento di 0,6 punti percentuali nei confronti dello stesso periodo del 2015. In termini tendenziali, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici italiane è incrementato dell’1,9 per cento determinando una crescita del potere di acquisto dell’1,8 per cento.

A fronte di quanto sopra, si tenga anche conto che l’Istat sottolinea come nello stesso periodo la percentuale di reddito disponibile che le famiglie mediamente dedicano all’acquisto di abitazioni è stato pari al 5,9 per cento, risultando così invariato rispetto al trimestre precedente e rispetto allo stesso trimestre del 2015. In termini congiunturali, si registra invece una flessione dello 0,2 per cento per quanto concerne gli investimenti fissi lordi, nonostante il pur contenuto aumento del reddito disponibile lordo: un fenomeno che, probabilmente, dimostra come il mattone sia una forma un pò meno rappresentativa delle preferenze degli italiani rispetto a quanto non avvenisse in passato.

La situazione potrebbe cambiare nel corso dei prossimi mesi con l’agognata normalizzazione del contesto immobiliare, ma non è escluso che questa lunga crisi abbia lasciato definitivamente il segno su uno dei sogni degli italiani.

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