La cremazione: da antica credenza a fenomeno culturale di massa

La cremazione: da antica credenza a fenomeno culturale di massa

alpiLa cremazione è una scelta molto personale che può essere dettata da molteplici ragioni. In primo luogo c’è il desiderio di evitare il processo biologico della decomposizione ma anche la volontà di perseguire fini ambientali, estetici o religiosi. Ci sono poi le persone che non desiderano essere ricordate all’interno del cimitero con tutti i riti e gli obblighi connessi relativamente alla superficie occupata. Per altre persone questa scelta deriva dalla volontà di ritornare alla natura, ovvero di esser ridotto in cenere da disperdere all’aperto.

Una decisione pratica e personale

Tra le motivazioni che spingono una persona a voler essere cremata c’è anche la questione delle spese cimiteriali così come la volontà di essere trasportato senza dover essere legato alla zona di sepoltura e, quindi, alla scelta sulla destinazione dei propri resti. A prescindere dalle ragioni che spingono le persone a voler scegliere la cremazione dietro c’è sempre una precisa volontà che viene espressa in vita e che rientra tra le opzioni praticabili in Italia circa l’organizzazione del funerale come riportato a questo link https://lastello.it/assistenza/come-organizzare-funerale/cremazione-costi-e-prezzi-di-un-funerale-con-cremazione.

Qualche pregiudizio da sfatare

Si tratta di un fenomeno che potremmo definire “culturalmente recente” dal momento che fino al ventesimo secolo vedeva da parte della Chiesa una certa reticenza. Questa deriva da una serie di pregiudizi radicati nel culto dei defunti che, in Italia, privilegia la sepoltura tradizionale.

Da un lato vi è questo aspetto mentre, dall’altro, c’è quello legato alla speranza di ricongiungimento che il fuoco potrebbe interrompere per coloro che ritengono che il corpo debba essere adorato e pregato.

Per altri, tuttavia, il fuoco è il simbolo della pulizia, della depurazione dell’anima ma anche la scelta che impedisce all’anima di tornare nel mondo dei vivi. Ci sono vari modi di vedere la cremazione e tutti sono da rispettare dal momento che la scelta è soggettiva e personale.

Il rapporto tra la religione cattolica e la cremazione

A proposito di pregiudizi il primo grosso ostacolo alla cremazione in Italia è stato rappresentato dalla Chiesa Cattolica, contraria a tale opzione funeraria fino al 1963 quando Papa Paolo Sesto fece cadere il veto.

Le ragioni risiedono nel fatto per cui secondo il diritto canonico i corpi debbano esser trattati con carità e rispetto nella speranza della resurrezione. Inoltre la Chiesa crede che la cremazione sia concessa se tale scelta non metta in discussione la fede nella resurrezione del corpo.

Tuttavia nel 2016 l’atto vaticano noto come Ad Resurgendum Cum Christo si ammette che la Chiesa non ha alcuna ragione dottrinale per impedire la cremazione perché corpo e anima sono due entità separate per cui il fuoco non influirebbe sulla divina resurrezione. Pur ammettendo la cremazione la Chiesa ritiene che le ceneri debbano comunque esser conservate nel cimitero e non in casa o disperse in aria, acqua o terra.

Il boom di cremazioni in Italia

Ciò nonostante si è verificato un vero e proprio boom di cremazioni in Italia, motivato da ragioni economiche, ambientali e organizzative secondo le indagini Istat. Il dato più recente di cui disponiamo segnala che nel 2017 si è verificato un aumento significativo di tale scelta che ha raggiunto quasi il 25% delle sepolture. Le cremazioni avvengono maggiormente nelle regioni dove ci sono più impianti come Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.

La tendenza è chiaramente in salita ma rimane ancora molto bassa se confrontata con altre potenze europee dove tale opzione risulta essere la normalità. A prescindere dai dati ognuno ha il diritto di optare per la cremazione e, se lo ritiene necessario, può anche richiedere la conservazione delle ceneri in casa o la dispersione all’aria aperta nei limiti ammessi dalla legge.

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