Listeriosi, cos’è e come riconoscerla

Listeriosi, cos’è e come riconoscerla

La listeriosi è una grave infezione, solitamente causata dal consumo di cibo contaminato dal batterio Listeria monocytogenes. Si stima che ogni anno diverse migliaia di persone in Europa soffrano di listeriosi, con alcune decine di vittime. L’infezione è purtroppo più probabile nelle donne incinte e nei loro neonati, negli adulti di 65 anni o più anziani e nelle persone con un sistema immunitario indebolito. Si tratta pertanto di categorie di persone piuttosto “delicate”, per età o per evoluzione, e che meriterebbero un trattamento tempestivo e specifico. Ma come riconoscere la listeriosi?

La listeriosi può causare una varietà di sintomi, a seconda della persona e della parte del corpo interessata. La listeria può ad esempio causare febbre e diarrea, in maniera simile a quel che fanno altri germi di origine alimentare, ma questo tipo di infezione da listeria viene diagnosticata raramente. I sintomi nelle persone con listeriosi invasiva, cioè i batteri che si sono diffusi oltre l’intestino, dipendono dal fatto che la persona sia incinta.

In particolare, le donne incinta sperimentano tipicamente solo febbre e altri sintomi simil-influenzali, come una condizione di affaticamento e dei dolori muscolari. Tuttavia, le infezioni durante la gravidanza possono portare a aborto spontaneo, parto di feto morto, parto prematuro o infezione mortale del neonato. Conseguenze dunque particolarmente gravi sia per la donna che per il proprio bambino.

Per quanto invece concerne le persone diverse dalle donne incinta, i sintomi possono includere mal di testa, rigidità del collo, confusione, perdita di equilibrio e convulsioni, oltre a febbre e dolori muscolari.

Le persone con listeriosi invasiva di solito riferiscono sintomi che iniziano da 1 a 4 settimane dopo aver mangiato cibo contaminato con la listeria; alcune persone hanno segnalato sintomi che iniziano a partire da 70 giorni dopo l’esposizione o già nello stesso giorno di esposizione, a conferma dunque dell’ampio spettro derivante dall’esposizione al batterio.

Per quanto poi concerne l’accertamento di tale condizione, affermiamo come la listeriosi sia di solito diagnosticata quando una coltura batterica (un tipo di test di laboratorio) determina l’evidenza di Listeria monocytogenes da un tessuto o fluido corporeo, come il sangue, fluido spinale, o la placenta. La listeriosi è trattata con antibiotici: è opportuno in tal senso iniziare il trattamento in maniera tempestiva e con un farmaco che sia specifico per questo genere di condizione, da assumere nelle modalità e nei tempi condivisi con il medico.

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