Open Fiber, la Borsa è vicina (o quasi)

Open Fiber, la Borsa è vicina (o quasi)

Per Open Fiber, la società controllata di Enel e Cassa Depositi e Prestiti, la Borsa è più vicina. Stando a quanto afferma l’amministratore delegato Tommaso Pompei, infatti, non è escluso che la società possa varcare i confini di Piazza Affari entro la fine del 2019, conducendo così a compimento un nuovo tassello della crescita societaria.

Stando alle dichiarazioni di Pompei all’agenzia di stampa Mf – Dowjones, infatti, il 2019 potrebbe essere l’anno giusto per un’operazione che è nelle menti del top management societario da diverso tempo. “L’operazione – ha infatti confermato Pompei nelle sue affermazioni all’agenzia – è già prevista a livello di accordi secondo cui, una volta raggiunto un certo grado di sviluppo e un determinato numero di clienti, Open Fiber è la classica società deputata ad andare sul mercato”.

Pompei ha poi parlato in maniera più approfondita dello sviluppo della propria società, nata con l’obiettivo di cablare l’Italia e fornire fibra spenta agli operatori che ne facessero richiesta, in alternativa alla rete di Telecom Italia e a quella di Fastweb, con cui entra pertanto in competizione. Nel far ciò, ha sottolineato che non dovrebbe trascorrere molto tempo prima che Open Fiber possa effettivamente andare in Borsa.

Se c’è una matricola destinata alla quotazione quella è Open Fiber. Escludo che ciò avvenga nel 2018 ma credo che verso la fine del 2019 la società avrà le dimensioni tali per poter pensare alla Borsa” – ha aggiunto, confermando pertanto un timing che era nell’aria da diversi giorni. Naturalmente, la decisione “spetterà agli azionisti”.

Per quanto riguarda il segmento di Borsa Italiana in cui finirà Open Fiber, la società punterà sicuramente al Ftse Mib visto e considerato che – aggiunge il manager – “la capitalizzazione e le dimensioni di Open Fiber sono tali da poter pensare a una quotazione sul principale listino di Piazza Affari”.

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