Stati Uniti, legge di spesa prorogata all’8 febbraio

Stati Uniti, legge di spesa prorogata all’8 febbraio

Il Senato degli Stati Uniti ha approvato a larga maggioranza (81-18) un’estensione fino all’8 febbraio della legge di spesa: una mossa utile per poter interrompere lo shutdown, la chiusura degli uffici federali iniziata lo scorso sabato e durata per fortuna solo tre giorni. La Camera ha seguito con un voto che consente di inviare la legge alla firma del presidente e di renderla operativa.

Lo sblocco di questa situazione è dovuta principalmente al fatto che la maggior parte dei senatori democratici ha votato favorevolmente l’estensione della legge di spesa dopo un accordo fra il leader repubblicano McConnell e quello democratico Schumer, sulla base del quale nelle prossime settimane si discuteranno in Senato le questioni relative ai livelli di spesa discrezionale e all’immigrazione.

Stando a quanto si legge sulla stampa americana, il compromesso stabilisce che nell’ipotesi in cui non si arriverà a un accordo condiviso sull’immigrazione entro l’8 febbraio, il Senato procederà a discutere le misure necessarie a garantire i diritti dei cosiddetti “dreamers”, ovvero gli individui immigrati illegalmente da bambini, a patto che la legge di spesa venga estesa ulteriormente. La leadership della Camera per ora non si è impegnata a discutere in aula il disegno di legge sull’immigrazione.

Naturalmente, quanto sopra non equivale ad affermare che le e tensioni in Congresso siano finite, ma sicuramente quanto accaduto fa ritenere che per il momento siano state arginate. Il tono del dibattito e la posizione del presidente Trump nelle prossime settimane saranno pertanto rilevanti per poter valutare con consapevolezza se sarà possibile trovare un accordo bipartisan sull’immigrazione e, successivamente, sul limite del debito.

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