Stati Uniti, passi in avanti faticosi per la riforma tributaria

Stati Uniti, passi in avanti faticosi per la riforma tributaria

Negli ultimi giorni il segretario del Tesoro Mnuchin ha dichiarato che le divergenze sussistenti fra i disegni di legge della Camera e del Senato, che hanno turbato abbastanza i mercati finanziari, sono riconciliabili, e che entro la fine del mese di novembre ci sarà probabilmente un testo comune pronto per la firma del Presidente, andando a chiudere un capitolo piuttosto importante per l’amministrazione Trump.

In particolare, la Camera dovrebbe votare entro la fine di questa settimana sul proprio disegno di legge, mentre al Senato il voto in aula dovrebbe avere luogo dopo il giorno del ringraziamento. Nonostante i commenti ottimistici di Mnuchin, le divergenze fra i due testi sembrano comunque essere ancora molto rilevanti, e difficilmente si riuscirà a giungere a un traguardo di breve termine senza patemi d’animo. I mercati sono ben consapevoli di ciò, e guardano con scetticismo all’evoluzione dei prossimi giorni.

Sempre negli Stati Uniti, Harker (della Philadelphia Fed) ha dichiarato di essere discretamente favorevole a un rialzo dei tassi alla riunione di dicembre, ma ritiene comunque che non vi sarà molta più strada da fare prima della normalizzazione della politica monetaria.

Per quanto infine concerne i dati macro dagli Stati Uniti, la fiducia dei consumatori rilevata dall’University of Michigan a novembre (dato preliminare) ha corretto a 97,8 punti contro i 100,7 punti di ottobre, sulla scia di una modesta flessione sia dell’indice coincidente (a 113,6 punti contro precedenti 116,5 punti), sia di quello delle aspettative (a 87,6 punti da 90,5 punti). Il livello della fiducia resta molto elevato (vicino ai massimi da gennaio 2017 e da quelli registrati nel 2004), e si mantiene in un intervallo stretto intorno alla media da inizio anno (96,8 punti).

 

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