Stati Uniti, legge di spesa prorogata all’8 febbraio

Il Senato degli Stati Uniti ha approvato a larga maggioranza (81-18) un’estensione fino all’8 febbraio della legge di spesa: una mossa utile per poter interrompere lo shutdown, la chiusura degli uffici federali iniziata lo scorso sabato e durata per fortuna solo tre giorni. La Camera ha seguito con un voto che consente di inviare la legge alla firma del presidente e di renderla operativa.

Lo sblocco di questa situazione è dovuta principalmente al fatto che la maggior parte dei senatori democratici ha votato favorevolmente l’estensione della legge di spesa dopo un accordo fra il leader repubblicano McConnell e quello democratico Schumer, sulla base del quale nelle prossime settimane si discuteranno in Senato le questioni relative ai livelli di spesa discrezionale e all’immigrazione.

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Stati Uniti, cresce ancora il numero degli occupati

L’atteso employment report di dicembre ha registrato un nuovo incremento nel numero degli occupati non agricoli statunitensi pari a 148 mila unità, e una revisione netta di -9 mila posti per i due mesi precedenti; in questo modo, la media di nuovi occupati nel Paese è pari a 205 mila negli ultimi tre mesi. Una buona notizia, anche alla luce del fatto che in evidenza il moderato rallentamento della dinamica occupazionale avvenuta a fine anno non ha modificato la valutazione dello scenario del mercato del lavoro al pieno impiego da parte degli analisti.

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Stati Uniti, passi in avanti faticosi per la riforma tributaria

Negli ultimi giorni il segretario del Tesoro Mnuchin ha dichiarato che le divergenze sussistenti fra i disegni di legge della Camera e del Senato, che hanno turbato abbastanza i mercati finanziari, sono riconciliabili, e che entro la fine del mese di novembre ci sarà probabilmente un testo comune pronto per la firma del Presidente, andando … Leggi tutto

Stati Uniti, gli uragani complicano la vita al petrolio

Non bastava l’uragano Harvey, oramai alle spalle, ora arriva Irma, e poi sarà la volta di Josè e Katia, due eventi che per il momento stanno ancora avanzando con forza crescente nell’Oceano Atlantico, andando ad arricchire di situazioni drammatiche la stagione degli uragani, che si candida ad essere una delle più violente degli ultimi anni.

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Peggiora il deficit commerciale americano

Nel corso del mese di marzo, ultimo periodo al quale possiamo ricondurre una simile statistica ufficiale, la bilancia commerciale degli Stati Uniti ha registrato un deficit di -47,3 miliardi di dollari, dopo -43,8 miliardi di dollari riscontrati nel mese di febbraio. Trovano conferma i presupposti delle stime precedenti, con le esportazioni che sono calate di -0,9 per cento mese su mese, per la prima contrazione dopo tre mesi consecutivi di espansione, mentre le importazioni correggono di -0,7 per cento mese su mese. In termini reali il saldo è poco variato rispetto a febbraio, ma si mantiene su livelli molto più contenuti rispetto a gennaio e alla media del quarto trimestre, confermando così un modesto contributo positivo delle esportazioni nette alla crescita del PIL a inizio 2017.

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Vittoria elettorale Trump, mercati colti in (parziale) sorpresa

trump-kellyLa nomina presidenziale di Trump ha colto di sorpresa gli investitori che, pur consapevoli dell’esistenza di un grosso margine di incertezza, negli ultimi giorni avevano assunto come scenario centrale la vittoria del candidato democratico. Come nelle attese la reazione iniziale dei mercati è guidata da un generalizzato aumento dell’avversione al rischio con forti flessioni sui listini azionari e, in parallelo, flussi in acquisto su attivi e valute percepiti come sicuri (governativi core, preziosi, yen).

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