Investimenti e gestione delle emozioni

Investimenti e gestione delle emozioni

investimentiAvete presente il film di Peter Weir, “The Truman Show”, del 1998? Il regista australiano mette in scena una storia in cui tutto ciò che vive Truman, fin dalla sua infanzia, sembra reale ma in realtà non lo è… Cosa c’entra con gli investimenti, il mondo della finanza e con la gestione delle emozioni? Se ci pensate bene, anche nel mondo della finanza le cose potrebbero apparire per quelle che non “sono”, che tendono a far credere ma che potrebbero rivelarsi profondamente diverse.

E’ la natura stessa dei mercati, la loro ineluttabile volatilità, a rendere questo mondo della borsa, in particolare alcuni tipi di mercati ancor più esposti alla speculazione finanziaria, così estremamente soggetto a delle fluttuazioni di prezzo e rendimento.

Nel Forex, ad esempio, il mercato delle valute, queste oscillazioni sono ancor più vere e forti. E ciò è dovuto alla caratteristica fondamentale – e fondante – di questo tipo di strumento finanziario, il mercato OTC (Over the Counter) più grande del mondo.

La natura degli investimenti può avere un impatto sulla gestione delle emozioni, non riuscendo ad averne un controllo, esse potrebbero prendere il sopravvento e causare una forma di paralisi delle nostre potenziali “capacità divinatorie”, o anche confonderci a tal punto da indurci a perderci nel labirintico mondo delle paure e quindi a commettere errori di valutazione dettati dalla confusione.

Il denaro e gli investimenti sono “oggetti” inestricabilmente legati alla sfera personale ed emotiva degli individui, ed è chiaro e scontato che in questi casi l’emotività possa portare anche decisioni di investimento spesso irrazionali.

Prendere decisioni di natura finanziaria in preda ad uno stato emotivo agitato è un grande errore che possono commettere gli investitori. La confusione, la paura, l’impazienza sono tre emozioni molto pericolose, che possono mettere a dura a prova delle scelte più oggettive e di natura strategica.

Molti investitori, posti di fronte al rischio e alla volatilità dei mercato, preferiscono evitare ciò che non posso gestire né controllare. Oppure qualcuno si lascia erroneamente andare al “fai da te”, ad un trend del momento o ai consigli di amici e conoscenti. Altri si focalizzano, invece, sull’andamento del breve periodo, prendendo come punto di riferimento degli obiettivi più immediati, dal risultato misurabile, indagabile a stretto giro.

La confusione e la paura sono spesso due aspetti legati, l’uno conseguenza dell’altra. Quando non si comprende bene qualcosa e non si riesce ad identificarne le cause, smarrimento, ansia e paura possono essere le reazioni immediate. In questo momento avvertiamo la tentazione di uscire dai mercati in occasione di cali repentini o fasi di volatilità, o di ignorare di osservare e guardare meglio ad un dato ad una inflessione, accecando la volontà con la paura.

Questo nel mercato finanziario non giova e non produce effetti positivi, anzi nega e abnega, conducendo alla perdita e alla frustrazione le manovre dell’investitore.

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