Le prime sedute dell’anno sono state sicuramente positive per quanto concerne il dollaro statunitense sul Forex e il petrolio nel mercato delle commodities. In ordine, nel Forex gli spunti sono stati sicuramente minimi, ma nonostante ciò ci sono stati chiari riferimenti a una discreta forza del dollaro USA, sulle prospettive di un ciclo di rialzo dei tassi USA costante nel 2017. Ricordiamo in tal proposito che la Federal Reserve ha stimato in 3 il numero dei rialzi dei tassi per l’anno in corso, ma se dovesse stupire con rialzi ancora superiori (soprattutto se la sua azione si renderà necessaria per poter compensare quella fiscale di Trump) la valuta verde potrebbe rafforzarsi oltre le attese.
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Calendario macro Forex, la parola ai… consumatori
Non ancora archiviato (e difficilmente nel breve termine sarà così) lo shock per il risultato conseguito al referendum sulla Brexit, è comunque giunto il momento di tornare a concentrarsi sui principali eventi di calendario macro Forex, che potrebbero comunque apportare qualche scostamento – pur lieve – in un contesto nel quale a dominare è ancora l’incertezza determinata dalle note vicende conseguenti al 23 giugno.
Dollaro apre la settimana in calo
Il dollaro ha aperto la settimana in lieve calo, dopo il fallito tentativo di provare lo sfondamento dei livelli massimi riscontrati lo scorso venerdì. Nel breve termine, le novità non dovrebbero apportare grandissime modifiche allo stato attuale degli elementi macro: oggi, in particolar modo, le vendite al dettaglio sono attese in rallentamento. E alla viglia di un FOMC che non dovrebbe a sua volta apportare alcuna modifica (i tassi rimarranno fermi) ciò non aiuta il dollaro a recuperare l’arretramento sperimentato nell’ultima sessione. L’eccezione potrebbe essere la pubblicazione di dati macro molto positivi, ma ad oggi è ben difficile scommetterci sopra.
Analisi macro, ecco i dati sull’export italiano
Nel giorno in cui il Tesoro italiano ha collocato 750 milioni del BTPei 15/09/2024 2,35% a un rendimento lordo reale di 0,48%, con domanda 2,26x l’offerta, sono stati pubblicati i dati relativi al commercio estero del nostro Paese.
Stando a quanto asseriscono le ultime statistiche diffuse dall’Istat, i dati di marzo relativi al commercio estero con i Paesi extra-UE mostrano un calo per entrambi i flussi commerciali, più marcato per le importazioni (-2 per cento) che per le esportazioni (-0,3 per cento). Il surplus commerciale è perciò salito a oltre 4 miliardi di euro, che diventano 6 miliardi di euro al netto dell’energia. Il calo è dovuto soprattutto in entrambi i casi ai beni di consumo, mentre rimbalza decisamente l’energia.
Dollaro in risalita, ecco perchè
Il dollaro ha aperto la settimana in maniera positiva, andando a consolidare i guadagni che erano stati realizzati nel venerdì precedente, in seguito alla pubblicazione dei dati di Pil migliori delle attese degli analisti. Tuttavia, guai a sbilanciarsi sulla forza propulsiva di tale incremento: non è insomma affatto detto che il biglietto verde possa risalire sui massimi sperimentati alla fine del mese di gennaio.
La Cina fa paura: come variano i cambi all’ombra di Pechino
Negli ultimi giorni chiara è stato l’impatto che sui mercati finanziari hanno avuto le mosse cinesi. I continui segnali negativi che giungono da Pechino (ultimo, in ordine di tempo, è l’arrivo dei dati sugli investimenti diretti dall’estero, che hanno mostrato un crollo pari a -5,8 per cento a dicembre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a conferma dell’ampio deterioramento di sentiment nei confronti dell’economia cinese) hanno infatti prodotto un indebolimento di molte valute di principale controparte, e l’impressione che una nuova ondata di difficoltà e di tensioni finanziarie si stia avvicinando.