Il successo di Zoom è già finito?

Zoom ha confermato che sta tagliando circa 150 posti di lavoro, divenendo l’ultima società tecnologica a ridurre l’organico quest’anno, mentre gli investitori continuano a spingere per l’efficienza. L’azienda ha confermato che i tagli ammontano a meno del 2% della sua forza lavoro.

“Valutiamo regolarmente i nostri team per garantire l’allineamento con la nostra strategia”, ha dichiarato un portavoce di Zoom. “Come parte di questo sforzo, stiamo ricoprendo i ruoli per aggiungere capacità e continuare ad assumere in aree critiche per il futuro”.

Zoom ha dichiarato che i licenziamenti non riguardano l’intera azienda e ha aggiunto che continuerà ad assumere ruoli nell’intelligenza artificiale, nelle vendite, nei prodotti e nelle operazioni nel 2024. I tagli a Zoom sono stati riportati per la prima volta da Bloomberg.

Secondo layoffs.fyi, all’inizio dell’anno più di 100 aziende tecnologiche hanno licenziato circa 30.000 dipendenti. Gennaio è stato il mese più intenso per i tagli di posti di lavoro nel settore da marzo.

Oltre a Zoom, anche il fornitore di software cloud Okta ha annunciato un ridimensionamento, comunicando ai dipendenti il licenziamento di 400 persone, pari a circa il 7% della sua forza lavoro.

Zoom è esploso in popolarità all’inizio della pandemia di Covid-19, quando i lavoratori si sono rivolti alla piattaforma di videoconferenza per rimanere in contatto con colleghi, amici e familiari. Ma quando la pandemia si è attenuata e molti lavoratori sono tornati a lavorare di persona, le azioni di Zoom sono crollate.

Le azioni di Zoom sono scese di circa il 10% quest’anno e hanno subito un calo di quasi il 90% rispetto al massimo storico raggiunto nell’ottobre 2020.

Lo scorso febbraio, Zoom ha tagliato circa 1.300 dipendenti, pari a circa il 15% della sua forza lavoro, per far fronte all'”incertezza dell’economia globale”, ha dichiarato all’epoca l’amministratore delegato Eric Yuan. I tagli del 2023 colpiscono tutte le organizzazioni di Zoom.