Google vuole nominarvi cacciatori di bug

Google vuole nominarvi cacciatori di bug

Google vuole inasprire la sua caccia ai bug e, per far ciò, ha inaugurato un nuovo programma che ha come obiettivo quello di incrementare la sicurezza delle applicazioni Android. Un vero e proprio programma di stimolo, per giovani o esperti analisti, che prevede delle ricompense nei confronti di tutti coloro che riusciranno a trovare delle falle nelle app che sono create da sviluppatori esterni, al fine di ridurre il rischio che i propri utenti finiscano con lo scontrarsi con i bug tanto odiati.

Il programma non è certamente l’unica iniziativa che Google ha avuto modo di lanciare in questi anni per poter migliorare l’efficacia delle sue app. L’iniziativa in questione si affianca infatti a quelle finora utilizzate dalla società di Mountain View per poter rendere sicuri i propri software, dai siti internet ai sistemi operativi, e non è certamente l’unica che la grande G vuole presentarci in questa parte finale del 2017, visto e considerato che si preannunciano ricche le innovazioni sul fronte delle applicazioni su Android. Ci saranno infatti maggiori possibilità di entrare per gli sviluppatori di servizi in abbonamento, e ci sarà altresì la possibilità di provare nel Play Store le app prima di scaricarle.

Senza tuttavia anticipare eccessivamente quel che varrà, possiamo ora ricordare come per il programma di caccia ai bug dedicato ad Android, la società titolare del più importante motore di ricerca del mondo stia mettendo in palio ben 1.000 dollari per ogni vulnerabilità che comprenda esecuzione di codice da remoto. Ad ogni modo, prima di mettervi a caccia di falle, è bene considerare che ad essere potenzialmente interessate non sono le 3,3 milioni di applicazioni del proprio portafoglio potenziale (ovvero, tutte quelle che sono presenti sul Play Store), bensì solamente alcune tra le app più note e più scaricate dagli utenti del sistema operativo.

Nel dettaglio, si tratta di Snapchat, di Tinder, di Line, di Dropbox, di Duolingo, di Alibaba, di Mail.ru e di Headspace. Tuttavia, è molto probabile che altre verranno aggiunte nelle prossime settimane.

Concludiamo rammentando che in linea con i cambiamenti dei concorrenti (Apple), Google ha deciso di ridurre la percentuale di pagamento trattenuta sugli abbonamenti alle app dal 30% al 14% se un utente rimane con il servizio per più di un anno, e che gli utenti avranno modo di sperimentare il servizio di Android Instant App, lanciando un’app senza doverla per forza scaricare, attraverso il negozio digitale del Play Store.

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