Le quotazioni petrolifere consolidano le proprie posizioni dopo l’accordo raggiunto tra i produttori OPEC e quelli non appartenenti al Cartello, con la Russia che cercherà di fare la parte principale (nell’area non OPEC) per quanto concerne l’obiettivo di riduzione dell’offerta globale di greggio. Il focus degli operatori, per il prossimo anno, sembra essere riconducibile principalmente al rispetto dei tagli dei livelli assegnati ai singoli produttori: un obiettivo non certo agevole da rispettare, ma che dovrebbe poter rappresentare il punto fondamentale per poter assistere a un rialzo solido, costante e duraturo delle quotazioni petrolifere, pur graduale.
Più nel dettaglio, per quanto concerne l’energia, l’outlook rimane lievemente positivo nel breve termine e nel medio – lungo periodo. Il quadro sul petrolio è in miglioramento, dopo il taglio della produzione petrolifera (la flessione concordata è di -1,2 milioni di barili al giorno) e la ripartizione delle quote in seno all’OPEC, a cui si somma l’accordo anche fra i produttori non-OPEC (-558.000 barili al giorno, di cui oltre la metà nella sola quota russa).
Per quanto attiene i metalli preziosi, le previsioni sono neutrali, visto e considerato che le nuove aspettative di inflazione americane, determinate dallo scenario imposto dall’avvento della nuova amministrazione statunitense guidata da Donald Trump, sottraggono appeal ai metalli preziosi come l’oro e l’argento. Per quanto riguarda i metalli industriali, quotazioni in vista di un consolidamento, con un rialzo possibile determinato dalle attese di spesa pubblica da parte della già ricordata amministrazione Trump e della crescente domanda fisica proveniente dalla Cina. Infine, sul fronte dei prodotti agricoli, previsioni lievemente positive, anche se permangono scenari di evidente prudenza, soprattutto dopo una estate di ritracciamenti. I fondamentali di settore restano invariati e questo favorirà un blando recupero delle quotazioni dei prodotti.